Primavera 2021. Finalmente il sole. Dopo i soliti giri ripetuti a causa delle restrizioni Covid, io e Simone decidiamo di allungare il chilometraggio, sfondando la barriera dei 20km. Per un esperto non è nulla, ma per una pippa come me inizia ad essere impegnativo.
Link al percorso
Lunghezza: 21Km;
Durata: 6h30 circa, con pranzo e pause;
Dislivello: 600m circa
Il sole splende, lo zaino è pronto e la primavera è nell’aria. Giusto un po’ di vento rovina la perfezione, ma siamo comunque felici di fare questo giro. In tempi di Covid è già una fortuna.
Come la maggior parte delle escursioni fatte in questo periodo partiamo salendo dalla chiesetta della Madonna degli Angeli. Bella eh, la vista su Savona, il praticello con i ragazzi che che si rilassano su un telo, tutto splendido. Ma vorremmo cambiare percorso!!! Non ci fermiamo nemmeno e tiriamo dritti verso il forte della Madonna degli Angeli, già visitato di recente nel giro dei fortini savonesi. Se non hai letto l’articolo, eccoti il link.
Anche qui proseguiamo senza sosta diretti verso il monte Ciuto, il secondo fortino del giro appena citato. Purtroppo da qui parte la tratta asfaltata, poco piacevole per piedi e gambe. Ci sono un po’ di sentieri che costeggiano la strada, ma allungano il tragitto e non escludono completamente l’asfalto. Arrivati al trivio del Monte Ciuto ci concediamo una pausa di cinque minuti. Ne approfittiamo per bere un po’, mangiare un po’ di frutta secca e prenderci due raggi di sole, ricordando le leggende di messe nere che si raccontavano riguardo a questo fortino. Saranno state vere? Non lo sapremo mai, ma in memoria dei vecchi tempi ci piace pensare che lo fossero!
Zaino in spalla, si riparte verso una nuova destinazione, la più lontana da Savona che abbia intrapreso finora: la ridente località di Cadibona. Un buco di case sulla SP29 che collega Savona alla Valbormida. Ma il solo fatto di raggiungerla a piedi la rende una meta ambitissima! Passiamo la discarica di Cima Montà e proseguiamo tra le case immerse nel verde, tra alberi in fiore ed erba dal colore brillante.
L’ora di pranzo si avvicina, così come il traguardo dei 10Km fatti. La fame inizia a farsi sentire, ma decidiamo di resistere fino a Cadibona, per raggiungere la metà del percorso.
Eccola lì, Cadibona! Ci siamo, vediamo le case, la gioia che l’avvolge e due bambini che vanno sull’altalena. Dato che intorno a noi sono tutte case private, decidiamo di mangiare su una panchina nel mini parco, per non trovarci il Dinamite Bla di turno alle calcagna..
Ottima idea, ci sediamo, sfoderiamo i nostri panini e, in men che non si dica, la mamma dei bambini corre a salvarli e a portarli in casa…siamo così dei brutti ceffi?!? O sarà il Covid? Mah, forse una semplice combinazione. Dopo un po’ li riaccompagna fuori per giocare con loro a pallone, chissà!
La pausa pranzo all’ombra è rigenerante, ce la prendiamo comoda per 45 minuti circa, decidendo poi di rimetterci in marcia. Ora il percorso dovrebbe essere meno impegnativo, almeno fino ai Ciatti, dove inizierà la discesa più ripida.
Scattiamo un selfone ricordo a Cadibona, penso il primo mai registrato, e partiamo. Finalmente ritorniamo su strada sterrata, il che aiuta piedi, gambe, anche, ginocchia, schiena e umore. Qui il percorso è per lo più pianeggiante con qualche breve salita o discesa poco ripida. Effettivamente un vero piacere da percorrere a piedi.
Incontriamo altri camminatori, bikers ed enduristi, ma il posto rimane comunque molto tranquillo e immerso nel verde. Molto meglio della strada asfaltata fatta all’andata per raggiungere Cadibona. Arriviamo al passo Per(d)oni e lì mi ritrovo indietro di un paio di mesi, quando ci passammo con Chiara, FIlippo e Daniele per scendere a Santuario. Alla fine, i posti sono sempre questi. Da qui arriviamo a Ciantagalletto e torniamo a casa, sfondando la fatidica soglia dei 20 Km.
Malgrado il Colle di Cadibona non sia questa grande meta, il chilometraggio fatto mi ha reso particolarmente entuasiasta di questo giro. La sera sono un po’ sconvolto, anche perchè il sole mi ha cotto la faccia. Mannaggia a me che non ho portato la crema protettiva.
Il giro tira abbastanza in salita all’inizio, fino al forte di Madonna degli Angeli, ma in meno di mezzora si raggiunge e da lì, anche se la salita prosegue fino a Cadibona, si cammina decisamente bene. Per farlo serve sicuramente un po’ di allenamento, ma un vero escursionista lo fa ad occhi chiusi, mica come me!!
Mentre scrivo questo articolo penso già al prossimo giro da fare, che deve di nuovo arrivare alla soglia dei 20Km. Peccato che sto weekend diano pioggia…come tutti i weekend primaverili in Liguria. Vabbeh, vedremo cosa fare….
0 commenti