Dopo le montagne un po’ di relax sul lago
Giorno 3. Ok, Il Col d’Iseran lo faremo un’altra volta. Dopo l’esperienza del giorno precedente decidiamo di lasciare un po’ di respiro a Tuco. Quindi si parte verso Annecy, per restare 2 giorni, con sosta in campeggio, in modo da fare anche una doccia. Si, la doccia su Tuco è ancora da sistemare, quindi l’igiene c’è, ma non abbonda!
E cosa faccio, non ve la metto la foto che contraddistingue Annecy su tutto il web?!
Ti sei perso la parte precedente? Eravamo sul Col d’Izoard.
Il viaggio è più lungo del previsto. La strada per Annecy sembra piuttosto impegnativa in quanto a dislivello, quindi optiamo per un giro più lungo ma più semplice per Tuco. Il viaggio prosegue ma, dopo l’ennesimo utilizzo del bagno, ci rendiamo conto che il serbatoio delle acque nere non solo è pieno, ma la ghigliottina non tiene più e quindi gocciola. Lenta e inesorabile. Non sappiamo dove scaricare perchè Tuco ha un wc nautico, quindi ci serve un’area scarico “old style” e in Francia scarseggiano. Ripartiamo verso Annecy e speriamo di risolvere la magagna.
Il viaggio prosegue bene, anche se l’arrivo ad Annecy non è dei migliori: code su code, lavori in corso e disagi. A completare l’opera, tutti i campeggi sono pieni. Iniziamo a muoverci lungo la costa ovest del lago trovando finalmente un camping con un posto libero, giusto per noi. Siamo a circa 10 km da Annecy, ma fortunatamente in campeggio noleggiano le bici.
Purtroppo la questione del wc è ancora aperta. Confidavamo nello scarico del campeggio, ma accetta solo le casse estraibili. Fortunatamente su Tuco ho il roller tank, che metto sotto la ghigliottina in campeggio in modo da raccogliere le gocce che, lente ed inesorabili, cadono.
Il mattino seguente noleggiamo le bici (23 euro a testa, accidenti all’alta stagione!!) e partiamo verso Annecy. Il lago ha una bella pista ciclabile che lo circonda per buona parte, e, in alcuni punti, la ciclabile ha addirittura la precedenza sulle strade carrabili, fantastico!
Dopo una sosta su una “spiaggia” erbosa dove ci concediamo un bagno nel lago ripartiamo verso il centro. Leghiamo le bici e ci addentriamo subito nel centro storico, stracolmo di gente. Obbligatorio l’uso della mascherina in tutto il centro. Severo, ma giusto.
Il borgo è magnifico, anche se la presenza dei turisti lo rende a tratti difficile da girare, e i negozi da “turista” rovinano un po’ l’atmosfera storica. Ma resta senza dubbio una bellissima cittadina.
Dopo un pranzo per strada a base di quiche lorrain riprendiamo le bici e proseguiamo il giro del lago, fermandoci per un altro bagno in un’acqua stracolma di gente, dal fondale basso e sabbioso. Il sole schiaccia da morire, siamo scesi di quota rispetto ai giorni precedenti, e si sente!
Arrivati al fondo della ciclabile lato est ci giriamo e torniamo sui nostri passi (o pedali che siano) fermandoci di nuovo in una spiaggia “erbosa” sulla costa ovest, non troppo distante dal camping. Non perdiamo l’occasione di farci prendere per il culo dai bagnini e poi ci “svacchiamo” al sole per rilassarci un po’. Personalmente non uso molto la bici, e le mie gambe sono spaccate. Come direbbe La Cavi: “Che schiappa!!”
Una volta rientrati in campeggio si mangia il solito piatto mezzo maffo e la serata in campeggio prosegue tranquilla, basandosi principalmente sul San Simone e sul Cluedo da viaggio. ‘Na trashata degna della nostra vacanza!
Leggi la prossima parte. Si va a fare la Route Napoleon!
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