La grande meta di Tuco
Giorno 2. I nostri eroi sono pronti per ripartire dopo aver fatto colazione nell’area picnic sul lago. La meta non si conosce, ma quel che sanno è che la tappa intermedia sarà ambiziosa, soprattutto a bordo di Tuco: Col d’Izoard – 2360 m s.l.m.
Ti sei perso la partenza del viaggio? Abbiamo fatto la Maddalena e abbiamo dormito sul Lac de Serre-Poncon.
Fermata veloce per fare il pieno di gasolio, croissant e pain au chocolat, fondamentali per la mia sopravvivenza in territorio francese, sin dal 1997. La prima tappa è forse la più importante di tutta la vacanza: Col d’Izoard. Tuco non ha il turbo e compresi 3 spilungoni da almeno 184 cm a bordo pesa oltre 3 tonnellate.
Si parte, puntando verso Guillestre e, una volta passata, scopriamo che la strada è costeggiata da una parete di roccia, a tratti anche sporgente. Le chiappe si stringono, già mi immagino il mio “nuovo” camperino smantellato su un monte durante la prima vacanza. Fortunatamente con l’aiuto di qualche brutta parola tutto è va per il meglio e il viaggio prosegue lento e tranquillo sempre in salita, finchè non concediamo una pausa a Tuco fermandoci una mezzora ad Arvieux, un grazioso paesino di montagna dove facciamo due passi per sgranchirci, compriamo frutta, verdura e formaggi di montagna in un negozietto del paese, degno del peggior negoziante ligure. Com’era la storia? Torta di riso, finita?!
Un pranzetto non ce lo leva nessuno e poi partiamo per un breve ma intenso trekking: sopra di noi c’è una vetta, e decidiamo di raggiungerla. 45minuti di cammino con una pendenza a 45 gradi, un culo che manco ve lo sto a dire. Ma la soddisfazione non manca, quindi tutto perfetto!
Un po’ di relax e si scende verso Tuco, la strada è ancora lunga verso la meta. Ma quale meta? Boh, mica abbiamo ancora deciso dove andare! La preoccupazione ora è fare la discesa, cercando di sfruttare il freno motore e non bruciare i freni. Ma tutto va bene anche qui, meno male!
Passiamo da Briancon valutando se fermarci, ma c’è una casino pazzesco. Code ovunque, traffico e turisti. Non fa per noi, non abbiamo voglia di stare in sto macello. Proseguiamo verso nord, puntando ad un paio di posti trovati su Park4night. E facciamo bene, perchè dopo alcuni chilometri troviamo un area sosta camper gratuita, tranquilla in un bel paesino di montagna, che d’inverno è una meta sciistica ambita: Serre Chevalier!
Il posto è tranquillo, e dopo alcune disavventure che non possiamo raccontare per buon gusto ci avviamo a piedi verso il centro, per fare due passi e prendere un aperitivo. Come sempre le chiacchere non mancano: vacanze, donne, discorsi vari, donne, ricordi del passato, donne…
Ci viene anche l’idea di mangiare la fondue in un locale, ma c’è la coda e l’unico modo per non farla è mangiare all’aperto. Data l’ora e soprattutto il freddo decidiamo di tornare su Tuco e preparare un’altra cenetta imbarazzante.
Due chiacchere, una partita a carte con San Simone e poi a letto, che l’indomani si parte.
Leggi la prossima parte, andremo ad Annecy!!
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