E cosa facciamo, non saliamo anche sui Monti Tardia e Lerxio?!
Maggio 2022. Una domenica primaverile in compagnia di Chiara, Filippo e Rodrigo, il cane assatanato! Destinazione Passo della Gava con salita sui monti sovrastanti per gustarsi appieno il panorama mozzafiato sul mare!
Lunghezza: 10Km;
Durata: 5h30m con pausa pranzo e soste varie;
Dislivello: 600m circa;
Domenica. Primavera. Sole. Siamo pronti a partire. Filippo è il propositore di questa meta, trovata spulciando a caso l’app Alpine Quest, effettivamente comodissima per camminare e trovare sentieri.
Dopo aver comprato qualcosa per il pranzo al sacco partiamo in macchina verso Arenzano.
Da dove si parte
Noi siamo partiti dall’area pic-nic sopra Arenzano in cima a Via Pecorara (Punta Goetta). Lì si trova parcheggio (con un po’ di fantasia) e si parte.
Tra l’altro la zona è attrezzata con tavoli e griglie, ideali per passare una domenica all’aperto.
Andiamo!
SI parte con una bella salita, che non smetterà quasi mai fino alla cima della nostra escursione. C’è da dire, però, che salvo qualche tratto, non è troppo pendente, il che aiuta ad affrontare il dislivello con un certa serenità!
Basta un mezzora per accorgersi che la salita procede bene e il panorama inizia a dare qualche soddisfazione. SI vede Arenzano dall’alto con il mare di sfondo, niente male.
Incontriamo un gruppo di lupetti che gioca nel verde, camminatori e ciclisti che vanno e vengono. Curioso anche come si trovino alcuni rifugi lungo il percorso, il che mi affascina molto.
A suona di salire arriviamo, infine, all’ora di pranzo, che casca a fagiuolo in prossimità di uno dei vari rifugi.
Rifugio Ca’ della Gava
Eccolo qui. Un piccolo rifugio, sempre aperto per i camminatori e disponibile per ripararsi da freddo, pioggia, e, perché no, per una dormita la notte.
Mentre ci gustiamo focaccia e pizza ci accorgiamo che sopra le nostre teste c’è il Rifugio Argentea, e, di conseguenza, tutto il trekking che collega Prato Rotondo al Faiallo. E pensate un po’, la settimana dopo andrò a fare proprio quel giro!
Daje! Dopo un minimo di relax si riparte. Il Passo della Gava è lì sopra di noi, ormai siamo arrivati. Da qui si vede Sambuco, un borghetto incastrato tra le alture genovesi, tra cui la discesa dal passo del Faiallo, che rimane, però, coperto dalla cresta che ci divide.
Ci troviamo a dover scegliere cosa fare. Siamo ancora tonici per camminare e non vogliamo tornare subito indietro. Dopo un breve consulto decidiamo di salire sul Monte Tardia, che rimane proprio lì sopra le nostre teste.
La strada continua a salire ma senza troppo cattiveria ma il vero spettacolo arriva quando raggiungiamo la vetta.
Monti Tardia e Lerxio
Il panorama è magnifico, riusciamo a vedere tutta Genova da un lato e, in mezzo alla foschia, tiriamo a vedere fino alla Gallinara. Chevvelodicoaffare!?!?
Saliamo ancora per arrivare al Monte Lerxio continuando ad ammirare il mare e lo spettacolo di fronte a noi. L’unica difficoltà è il vento, che tira così forte da spostarci lateralmente lungo il cammino. Ma va bene lo stesso, d’altronde, siamo in Liguria!!
Arriviamo al Lerxio trovando l’ennesimo riparo “Ai Belli Venti” che ci spiega, indirettamente, il perché di quel tratto così ventoso. DOpo un paio di foto e una pausa riprendiamo a camminare, stavolta scendendo diretti alla macchina. Da qui decidiamo di fare un anello senza tornare indietro, per ritornare alla strada iniziale più o meno a metà.
In conclusione
Detto in sincerità, è uno dei trekking più belli che ho fatto di recente. Salendo il mare rimane un po’ nascosto e, a tratti, sembra di essere sulle Alpi a quote più elevate, mica in Liguria!
Vi consiglio caldamente di farlo anche se un po’ di allenamento a camminare può venire utile. La parte che scende dal Monte Lerxio richiede un po’ di attenzione perché è un po’ ostica e ripida, ma niente di particolarmente impegnativo.
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