Il vento ha la sua importanza anche qui

Dopo aver visitato le città della Bretagna Meridionale sono partito in direzione Saint-Malo facendo il giro di tutta la costa Nord-Ovest Bretone, attraverso paesini, spiagge, scogliere e tutto quello di splendido offre questa terra.

Ti sei perso il passaggio precedente? Ho visitato Concarneau e Quimper. Il link all’articolo qui.

Pointe du Raz

Pointe du Raz

Uno dei posti più belli che ho visitato in Bretagna, è d’obbligo visitarlo. Parto dall’azienda agricola dove ho dormito (link alla sosta notturna) dopo aver fatto un bel carico di sidro e mi dirigo verso Pointe du Raz. La strada è tutta sul mare e mi regala dei panorami splendidi.

La giornata uggiosa e cupa, per quanto non mi entusiasmi, si sposa perfettamente con il paesaggio, rendendo tutto molto più suggestivo. Mi fermo in svariati posto a gustarmi il panorama e arrivo, infine, al parcheggio di Pointe du Raz. Ovviamente è tutto organizzatissimo per i turisti, tutto a pagamento, con bar e creperie accanto al parcheggio. Ma che ci fai? Niente, paghi e ti avvii a piedi verso la punta estrema della penisola.

La gente non manca, ma comunque non c’è il pienone. mi godo il faro cercando di avvicinarmi lungo gli scogli e poi rientro verso Tuco, per mangiare e ripartire verso Pointe du Van, il secondo faro bretone da visitare oggi.

Pointe du Van

La strada prosegue lungo la costa regalando sempre panorami da incorniciare.

Dopo un breve tragitto arrivo a Pointe du Van dove parcheggio gratuitamente e mi avvio per una breve camminata.

Anche qui il panorama sul mare è enfatizzato dal meteo uggioso, ma devo dire che Pointe du Raz mi è piaciuto di più. Non fraintendete, non saltate nemmeno questo posto, è bellissimo anche qui!

Riparto dopo la camminata perché ormai è pomeriggio inoltrato e all’ora di cena devo essere all’aeroporto di Brest a prendere Davidino, il secondo amico che mi accompagnerà per una settimana in Bretagna.

Dormiamo in un’area camper gratuita tra Brest e St.Mathieu che, nonostante sembri una zona tranquilla, ci regala una nottata accompagnata dal casino fatto da alcuni ragazzi fino alle 7 del mattino. Starò invecchiando, ma avrei voluto fargli un mazzo tanto.

Il link all’area sosta qui.

Il faro e l’abbazia di St. Mathieu

Il faro di St Mathieu
Il faro e l’abbazia di St. Mathieu

Prima giornata di viaggio con Davidino: si inizia con il faro di St.Mathieu accompagnato dall’omonima abbazia. Un visita veloce e piacevole dove inizio a rubare informazioni in ambito fotografico a Davide. Non a caso è un ottimo fotografo professionista.

Tutto è gratuito tranne la visita in cima al faro che è a pagamento, ma, dopo un veloce consulto, decidiamo di non salire perché ci aspetta una giornata di spostamento.

Scattiamo alcune foto godendoci il panorama delle scogliere che ci circondano e visitiamo l’abbazia, o meglio, quel che ne rimane, prima di iniziare il viaggio verso Roscoff. Lì vicino passeremo la notte e il viaggio ci impegnerà parte del pomeriggio.

L’articolo dell’area sosta camper qui.

La costa di granito rosa a Trégastel

La seconda giornata con Davide inizia con un tempo variabile, che ci porterà a camminare sotto l’acqua e sotto il sole. Oggi ci aspetta un altro piccolo spostamento verso la penisola di Trégastel di cui percorreremo l’intero perimetro sul mare per goderci parte della famosa costa di granito rosa.

Costa di granito rosa
La penisola di Trégastel

Inizio ad essere ripetitivo, ma non perdetevi questa camminata. Per niente impegnativa ma con un panorama splendido. Il mare ovunque intorno a noi e queste rocce enormi, rosa, che ti separano dall’acqua.

Appena iniziamo a camminare inizia a piovere ma siamo organizzati con keeway e, fortunatamente, non diluvia granché e nemmeno troppo a lungo. Proseguiamo la nostra camminata, scattando foto, scoprendo una quantità smodata di italiani e assaporando il profumino che la bassa marea ci regala quotidianamente.

Torniamo su Tuco (che abbiamo parcheggiato gratuitamente al limite della penisola) e ci prepariamo per ripartire.

Le gouffre de Plougrescant

Prima di raggiungere la nostra area sosta successiva facciamo tappa a Plougrescant, per visitare la famosa casa tra le rocce e le scogliere che la circondano.

Le scogliere sono molto suggestive, sembra un paesaggio lunare, ma la casa di per sé, invece, famosa come non mai e pubblicizzata ovunque su internet, mi ha deluso un po’. Non si può raggiungere, si vede solo da distante e con qualche auto davanti. Ma va bene così.

Le scogliere di Plougrescant

Ci dirigiamo verso la scogliera in modo da odiare il prossimo quanto basta. Un sacco di turisti che si accingono ad arrampicarsi in infradito ci fanno riflettere sul perché, poi, la gente non può più visitare determinati posti o, quantomeno, visitarli con limitazioni.

Diciamo che non è stato uno dei posti che mi sono rimasti nel cuore, ma comunque merita senza dubbio una visita, più che altro per il panorama delle scogliere.

L’abbazia de Beauport

Nuova giornata, nuova meta. Purtroppo da oggi finiscono le ferie e riprendo il mio lavoro part-time in smart working, quindi il tempo a disposizione per girare si dimezza. Davidino si organizzerà per girovagare a piedi al mattino mentre, al pomeriggio, ci sposteremo per visitare luoghi insieme.

L’abbazia de Beauport

Dopo una visita alla cittadina di Paimpol, carina e consigliata per rilassarsi un paio d’ore, ci dirigiamo verso l’Abbazia de Beauport, i resti di una vecchia abbazia mantenuti nel tempo e aperti ai visitatori. L’ho trovata a dir poco magnifica.

Il costo d’ingresso è ragionevole, il parcheggio gratuito e la receptionist bellissima!!

L’abbazia ti coinvolge completamente e, seguendo la breve guida che ti danno all’entrata, si riesce a ricostruire la struttura e organizzazione originale. Inizialmente non eravamo pienamente convinti della visita, ma dopo pochi minuti abbiamo capito di aver fatto bene ad andarci. Consigliatissima.

Ci fermiamo in sosta libera per la nottata e la mattinata lavorativa per poi dirigerci, il pomeriggio successivo alla nostra prossima meta.

Maison Saint-Yves

Maison Saint-Yves

La meta principale della giornata è il faro di Cap Fréhel ma lungo la strada ci fermiamo a visitare brevemente maison Saint-Yves. La parte interessante è la cappella, un classico esempio di Art déco.

Io parlo di un “classico esempio” come se fossi un esperto del settore ma, in realtà, sono completamente ignorante in materia. Quel che posso dirvi è che sicuramente il posto è molto bello anche se, personalmente, ho apprezzato decisamente di più l’Abbazia de Beauport.

Il faro di Cap Fréhel

Il faro di Cap Fréhel

Dopo Maison Saint-Yves partiamo in direzione Cap Fréhel. Tutta la penisola è molto brulla con la strada che corre in mezzo a cespugli bassi. Parcheggiamo a bordo strada e ci avviamo lungo un sentiero affacciato sul mare che, nel giro di mezzora, ci porta al faro.

Anche qui ci perdiamo tra foto e panorami. Visitiamo il faro odierno, con tanto di salita in cima con vista sul mare, e i fari storici, non più in uso ma ancora presenti, penso più per una questione turistica. Le scogliere a picco sul mare sono splendide e, anche se l’afflusso di turisti è notevole, gli spazi sono ampi e la possibilità di avere i propri spazi c’è senza problemi.

Ci spostiamo alla vicina area sosta camper a pagamento di Plévenon per passare la notte. Ci saranno un settantina di camper, cosa che non mi esalta, ma gli spazi sono molto ampi, la zona è tranquilla e la notte passa in relax totale. L’articolo sull’area sosta camper qui.

Fort la Latte

Poco distante da Cap Fréhel troviamo un antico Forte, Fort la Latte, visitabile a pagamento e decisamente bello da vedere. Ultima tappa prima di giungere a Saint-Malò.

Fort la Latte visto dalla torre

La visita al forte ruba meno di due ore, non è particolarmente grosso, anzi. Però è ben curato e molto interessante.

Si può visitare quasi interamente e ogni punto d’interesse ha le sue indicazioni con le spiegazioni. Se non sbaglio si può anche avere la visita guidata gratuita, ma, essendo in francese, noi non l’abbiamo seguita.

Mi sono già sorbito un’ora di spiegazione del processo del sidro in francese senza capirci nulla!!

Anche questa è sicuramente una meta molto interessante, sempre che interessi il genere. Io per i castelli vado matto!

Dormiamo in un parcheggio un po’ isolato con altri furgoni facendo conoscenza con una coppia francese che viaggia su uno splendido Volkswagen T2. L’articolo sulla sosta libera in camper qui.

Saint-Malò

Eccola qui. E’ sabato, non devo lavorare e possiamo gustarci Saint-Malò in giornata, senza ritagliare tutto al pomeriggio.

Dove parcheggiare il camper

Beh, dove capita. Vicino alla cittadella storica i camper sono proibiti ovunque, non è proprio banale. Noi abbiamo trovato un parcheggio a pagamento poco fuori dal porto. La cifra era ragionevole anche per svariate ore di sosta.

Le Fort National di Saint-Malò

Tutti parlano di ‘sta benedetta Saint-Malò. Ho mangiato i suoi yogurt tutte le mattine per 4 settimane e oggi, finalmente, la posso visitare. E vi confermo già ora che è una tappa imperdibile in Bretagna.

Come in tutte le citta bretoni che ho visitato, anche Saint-Malò non fa eccezione: La parte storica è la parte più coinvolgente.

Si varca la soglia delle mura e ci si ritrova in un grosso centro, con palazzi storici e una vita molto attiva. I turisti abbondano (ricordo che siamo nella settimana di ferragosto) e i negozi pure. Purtroppo non mancano anche negozi di grandi marchi di moda, purtroppo.

Una cosa che ci ha colpito è la quantità di maglie a strisce orizzontali blu o rosse. Sembra sia tipico locale e io, da turista, decido di non farne a meno comprandomene una.

Intorno alla città, in mezzo al mare, ci sono diverse isolette con dei piccoli forti storici di avvistamento, purtroppo non visitabili.

Saint-Malò vista dal Fort National

Le Fort National

Noi ci accontentiamo di andare a visitare le Fort National, posto sulla spiaggia proprio davanti a Saint-Malò. Una piccola cifra per entrare e scoprire la storia di questo piccolo ma interessante fortino.

Dopo un pranzo a base di Crepes e birra artigianale facciamo ancora un giro nelle vie del centro per tornare, poi, verso Tuco concludendo, così, il viaggio lungo la Bretagna.

Questa sera entriamo già in Normandia e andiamo a dormire gratuitamente in un’azienda agricola, facendo il tour della stessa e passando 15 minuti a sbellicarci davanti ai maiali. Il link all’articolo sulla sosta presso l’azienda agricola qui.

Da domani inizierà il giro lungo la penisola del Cotentin, in Normandia. Stay Tuned!


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