Dopo un tuffo nell’acqua ghiacciata del Lago di Tenno si riparte verso il Lago di Carezza per un’altra giornata all’insegna del relax!
Ti sei perso la giornata precedente? Siamo partiti da Savona per arrivare al lago di Tenno. Ecco il link all’articolo!
Un’ultima visita al Lago di Tenno
Come tutte le mattine della vacanza la colazione resta il pasto meglio organizzato: tè, latte, flauti, plum cake, biscotti Lagaccio, marmellata, yogurt, muesli, riso soffiato, insomma, sembriamo in albergo. Non a caso tra il risveglio e l’uscita dal camper passa sempre almeno un’ora. D’altronde siamo in ferie, “chettelodicoaffare” ?!?
Prima di partire decidiamo di fare un altro giro sul Lago di Tenno, passando sempre dal sentierino ufficioso. L’aria è frizzante ma il sole scalda parecchio e la riva del lago è già ben popolata da turisti pronti a passarci la giornata. Per noi si tratterà di un’oretta al massimo, poi via verso nuovi orizzonti! L’acqua è fredda e dopo il bagnetto di rito e un po’ di sole stravaccati sull’erba ritorniamo verso Tuco. Le mete sono scelte giorno per giorno, quindi decidiamo di salire verso Molveno e Andalo alla ricerca di un nuovo posto da visitare.
Cambiamo rotta
Arrivati a Ponte Arche il benzinaio ci informa che la strada verso Molveno è interrotta a San Lorenzo per la caduta di un grosso masso (che culo!) e che la strada alternativa è consigliata principalmente ai mezzi leggeri. Probabilmente ci passeremmo, ma io preferisco non rischiare e suggerisco, quindi, di cambiare meta. Dopo un breve concilio a bordo strada decidiamo di proseguire verso il Lago di Carezza. Il bello del camper è proprio questo, potersi adattare alla situazioni senza grossi problemi e andare dove si preferisce. Lo adoro!
Il cambio meta ci impone, quindi, di cambiare drasticamente percorso, scendendo un po’ di quota per raggiungere l’autostrada del Brennero in direzione Bolzano, salire verso Nova Levante e, infine, Carezza.
Tutto procede bene finché non usciamo dall’autostrada e ci ritroviamo in pochi minuti a salire verso le Dolomiti con una salita sfiancante per il povero Tuco, che si trova ad affrontare la prima fatica del viaggio. La velocità è bassa e la coda dietro è lunga. Fortunatamente troviamo uno slargo comodo per fermarci e smaltirla un po’. Riprendiamo così a salire e, anche se la salita continua ad essere impegnativa, la pendenza del primo tratta sembra non ripetersi.
Il Lago di Carezza
Tutta la fatica di Tuco viene ripagata quando sul lato destro della strada vediamo il Lago di Carezza. Non potendo fermarci lì decidiamo di proseguire arrivando direttamente a parcheggiare al borgo di Carezza. Sbrighiamo le solite procedure di sistemazione camper e decidiamo di sgranchirci le gambe tornando indietro a piedi, via sentieri, per visitare il lago. Dopo qualche oretta di viaggio ci fa sicuramente bene camminare un po’.
La passeggiata fino al Lago dura circa 20 minuti e lo spettacolo è notevole. L’acqua, sovrastata dai monti, rispecchia tutto il contorno regalando uno scenario mozzafiato. Iniziamo il sentiero che fa il giro completo del lago, fino ad arrivare al punto panoramico delle famose foto che si trovano online. Selfoni di rito, foto varie e riprendiamo il sentiero per risalire al camper.
Parcheggio per la notte
Il parcheggio che abbiamo trovato sembra valido per passare la nottata ma siamo proprio a bordo strada in un buchetto striminzito. Proviamo così a proseguire a piedi fino alla seggiovia di Carezza e scopriamo che il parcheggio camper costa 20 euro a notte mentre il parcheggio per gli sciatori invernali è stracolmo di camper nonostante l’espresso divieto di campeggio. Probabilmente quel divieto vale in stagione invernale, in estate passa un po’ in secondo piano.
Decidiamo, quindi, di spostare Tuco lì in quanto lo spiazzo è enorme, la vallata si apre regalando un contesto molto più “romantico” e il bar per fare aperitivo rimane proprio di fronte a noi.
Una cena veloce in camper e la seconda serata su Tuco inizia, sempre accompagnata da ottimo San Simone!
Abbiamo passato la notte nel parcheggio principale di Carezza. Ecco il link all’articolo di questa sosta libera.
L’indomani partiremo verso le Cime di Lavaredo, attraversando le dolomiti e mettendo a dura prova il povero Tuco. Ecco il link all’articolo!
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