Avete mai visto il Monte Rosa? Ovviamente su Google Maps non vale. Io non ci ero mai stato, così ho colto l’occasione di un lunedì di ferie per fare tre giorni a Macugnaga con un amico, Daniele, anche lui col weekend lungo libero dal lavoro.
Premessa
“Dai, qualche ora e siamo su, prendiamocela con calma e non alziamoci troppo presto.”. Questa è stata l’idea di partenza. Tra una cosa e l’altra siamo arrivati a Macugnaga intorno alle 18. Sistema la roba sul camper, la spesa, riempi il serbatoio d’acqua, fai gasolio…insomma, siamo partiti la mattina intorno alle 11.
Strada per Macugnaga in camper
Se ci sono arrivato io col mio Tuco, 2.5 aspirato direi che qualunque camper ci può arrivare senza troppi problemi. La strada , pur salendo in quota, non è troppo pendente e si lascia percorre piuttosto bene, salvo qualche tratto un po’ più stretto, che richiede un po’ d’occhio. Anche in discesa la strada si lascia percorrere bene senza troppi problemi, ricordatevi l’utilizzo del freno motore.
Uscite, da ovunque voi arriviate, a Gravellona Toce e seguite le indicazioni per E62, direzione Domodossola. E’ una superstrada gratuita a due corsie, che si percorre agilmente anche con un camper. Prendete l’uscita Pieve Vergonte, seguito verso Piedimulera e da lì seguite le indicazioni per Macugnaga, seguendo sempre la strada principale SS549, non potete sbagliare.
Sosta pranzo ad Arona
Dato che la tirata unica fino a Macugnaga è saltata approfittiamo del bel tempo per fare una pausa pranzo sotto la statua di San Carlo Borromeo ad Arona, sul Lago Maggiore. Il parcheggio sterrato accanto alla statua è gratuito, molto spazioso e permette anche ai camper di sostare senza ingombrare.
La dieta vegana di Daniele non mi da troppa scelta, quindi prepariamo un’insalatona per pranzo e andiamo a vedere la statua, valutando se salire o meno all’interno. Purtroppo, causa Covid, la salita interno fino alla cima è chiusa e si può solo salire fino al terrazzo intermedio. Decidiamo, quindi, di lasciar perdere con la visita. O si fa tutta o niente.
Ritorniamo da Tuco e ci avviamo verso Arona, per fare un giro veloce. Parcheggiamo a pagamento proprio davanti al lago e facciamo un giro. Effettivamente il paese è molto bello anche se, come ho detto anche in altri articoli, è tutto studiato per il turismo cosa che personalmente non mi esalta molto.
Verso Macugnaga
Si riparte in direzione Macugnaga. Arriviamo in fondo all’autostrada Gravellona Toce e seguiamo le indicazioni che ci portano a salire verso la destinazione. La salita inizia subito senza pietà per il povero Tuco, che affronta i primi chilometri in seconda. Fortunatamente la pendenza diminuisce e la strada si rivela essere abbastanza morbida e fattibile per i pochi cavalli che ci trainano.
La strada è proprio in mezzo ad una conca tra monti e la vista è pressoché nulla finché non si arriva un po’ in quota. Le ultime frazioni di Macugnaga (Isella, Staffa e Pecetto) ci fanno assaporare l’aria di montagna: il paesaggio si apre un po’, le montagne iniziano a farsi ripide con neve in quota e le case sono in stile baita, di legno e pietra. Il contesto è splendido e arrivati a Staffa iniziamo a guardarci intorno per cercare un parcheggio dove sostare.
Come al solito Park4Night ci consiglia alcuni posti, ma scopriamo con disappunto che tutti i parcheggi hanno divieti per i camper. Puntiamo, quindi, verso l’area camper in cima alla strada, sotto la seggiovia di Pecetto, ma, a sorpresa, scopriamo che il parcheggio in cima è già popolato da soli camperisti. Non ci sono auto parcheggiate. Ci posizioniamo in disparte e scendiamo per fare un giro nel paese, tornando, quindi, verso Staffa.
Il paese è splendido. Siamo in mezzo a montagne ancora innevate, con piccole cascate che vengono giù, case di legno e, soprattutto, una pace incredibile. L’aria è decisamente fresca ma con una giacca si sta bene. Si respira subito la tradizione walser, con riferimenti e costruzioni in stile, disseminati in tutto il paese. Giriamo in lungo e in largo arrivando ad una piccola chiesetta adibita a cimitero storico di queste popolazioni, con cognomi di provenienza tedesca. Non ho ben capito se è stata usata anche come location per un video di Fabri Fibra?!
Torniamo in camper per un aperitivo a base di birra Peroni, la birra dei campioni, una cena e iniziamo a guardare il percorso per l’escursione che ci attende il giorno dopo. Obiettivo: Rifugio Zamboni. Vi lascio il link dell’articolo relativo a questo trekking.
Aperitivi e nuove conoscenze
Il bello di camminare e di sostare in camper è che c’è la possibilità di conoscere gente nuova e dalle provenienze più disparate. In questo caso abbiamo fatto conoscenza con Francesca, una milanese che lavora ad Amsterdam, con la passione della montagne e del cammino. Conosciuta al rifugio condividendo un panino al sole, decidiamo di improvvisare un aperitivo sul prato vicino a Tuco una volta tornati indietro dal trekking. Da galantuomini quali siamo lasciamo l’ichnusa non filtrata alla signorina e noi, da veri uomini, ci scoliamo una bella Peroni, la birra dei campioni! Il tutto accompagnato con delle ottime patatine Amica Chips, consigliate da Rocco in persona.
N.B.: vi chiederete, ma viene pagato da tutti questi produttori di vivande da aperitivi?!? No, ma magari un giorno ci riuscirò!!!
Salutiamo Francesca e giriamo lo sguardo su quel fantastico Mercedes 508 rosso camperizzato, targato, ovviamente Germania. I Tedeschi ce l’hanno nel sangue, non c’è niente da fare, altro che noi fighetti italiani!! SI parte per fare conoscenza con una coppia col cane (Tosh), che ci raccontano un po’ del loro mezzo, in loro possesso da 25 anni! Ci invitano per un aperitivo a base di spumante e salatini e ci salutiamo per le 21.30. Direi che come aperitivi oggi possiamo fermarci.
Rientriamo su Tuco un po’ alticci e prepariamo una cena veloce accompagnati da Aserejé, cantata a caso con entusiasmo. Ok, l’alcool ha dominato musicalmente per una mezzora buona!!
Lago d’Orta – Orta San Giulio
Il lunedì ci svegliamo pronti a partire per il lago delle fate, ultima meta prima del rientro a casa. Peccato, però, che il meteo non sia dalla nostra. E’ tutto coperto, la notte ha piovuto e pioviggina ancora a tratti. Ci facciamo ancora un giro in paese e, per l’ora di pranzo, decidiamo di scendere in giù, mangiando sul lago d’Orta al volo. Il paese dove ci fermiamo è Orta San Giulio, effettivamente molto carino. Tempo di fare un giro e ripartiamo al volo verso casa, concludendo questo weekend lungo.
1 commento
phileasfogg2020 · 14 Giugno 2021 alle 22:10
Io il Rosa lo vedo dalle finestre di casa, se la giornata è limpida 🙂