Un weekend in camper a Macugnaga con un amico ci ha portati a salire fino al rifugio Zamboni, in mezzo a ghiacciai in scioglimento, ghiacciai ancora “in forma” e più neve del previsto!
Ecco il link ai dettagli del percorso.
Lunghezza: 7,6 Km;
Durata: 4h, con pranzo al sacco;
Dislivello positivo: 174m;
Dislivello negativo: 706m;
Rifugio Zamboni
Arrivati al rifugio scopriamo che è chiuso. Ottimo! Fortuna che abbiamo con noi un pranzo al sacco. Ci sediamo a mangiare su delle rocce che spuntano dalla neve, mettendo ad asciugare al sole i calzini umidi.
Nella pausa facciamo conoscenza con Francesca, una ragazza milanese che troviamo seduta a mangiare in contemplazione del massiccio.
Lo spettacolo intorno a noi è mozzafiato. I dialoghi si interrompono a tratti per godersi il silenzio del luogo, interrotto solo dagli uccelli e dal crollo sporadico di alcuni blocchi di neve del massiccio.
Ci troviamo a 2070m s.l.m. Davanti a noi abbiamo la parete orientale del Monte Rosa che arriva fino a circa 4600m s.l.m. Non sono un genio della matematica, ma mi rendo conto che la parete che ho davanti ai miei occhi va ben oltre ai 2000m: incredibile!
Finito il pranzo saliamo ancora un po’ in quello che d’estate dev’essere un grosso prato verde con un laghetto nel mezzo. Cerchiamo di non riempirci troppo di neve nel perlustrare la zona e poi torniamo davanti al rifugio, per goderci una mezzora di silenzio e sole. Tanto sole. Troppo sole. Da bravo furbo quale sono non ho portato la crema protettiva e la sera, in camper, mi ritroverò con la faccia completamente ustionata.
Il percorso fino al rifugio Zamboni non è particolarmente impegnativo ma la gli effetti di questa primavera fredda e piovosa si vedono verso la fine del tragitto. Ci ritroviamo a camminare in mezzo alla neve, senza avere scarpe alte. Le parolacce si sprecano, non tanto per la difficoltà, quanto perché la neve tende ad entrare nelle scarpe, regalando una sensazione di “bagnato/freddo” che ci accompagnerà fino al rifugio.
Il rientro
Dopo aver fatto asciugare di nuovo i calzini tecnici di Daniele marchiati “Metallica“, ci rimettiamo in cammino. Stavolta niente seggiovia, siamo pronti a romperci le gambe in discesa percorrendo quelle che sono le piste invernali da sci.
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