Ciantagalletto. Una ridente località nel Savonese, esattamente sopra la zona di Lavagnola. Ad un passo dalla città si può vivere nel verde, con una casetta indipendente di tutto rispetto. Peccato per la sfiancante salita che occorre fare per arrivarci.

No, non sono un agente immobiliare..

Lunghezza: 11Km;
Durata: 4h circa;
Dislivello: 485mt, sia salire che a scendere;

Luogo di partenza: la rotonda di via Nazionale Piemonte, famosa nel savonese perchè da lì parte la SP29, la cosiddetta “Cadibona”, la strada che porta verso la Val Bormida e, a lungo andare, nel cuneese. Infine, come tutte le strade, verso Roma.
Protagonisti della storia: io (Carlo), Chiara, Daniele e Filippo. Non tralasciamo le belve feroci, Caia (la vecchia) e Rodrigo (il giovine).
Dopo un caffè pre-partenza iniziamo la strada asfaltata che porta su verso Ciantagalletto. Non chiedetemi la pendenza perchè non la so, ma comunque non molla mai ed è decisamente impegnativa. Arrivati al bivio della nota SMS, famosa per pizza e farinata, non possiamo che scegliere la strada ovvia: quella in salita. E continua ad essere impegnativa. Ma non molliamo.

Mi gusto un bicchiere di Barbera e riparto verso Tuco. Su Park4Night indicano una piccola area camper gratuita a Castiglione Falletto, quindi decido di provarla. In circa 15 minuti arrivo a destinazione, passando in mezzo ad un paesaggio suggestivo fatto di vigneti che ricoprono i colli circostanti.

Arrivati in località “Ciatti” troviamo un trivio e prendiamo la strada sterrata sulla sinistra, che porta verso Cadibona e Cimavalle. Il sole ormai splende e, dopo due mesi di camminate al freddo, finalmente procediamo senza giacca.
Costeggiamo alcuni passaggi dei vagonetti del carbone, e arriviamo al passo “Perdoni”.
Scopro solo ora il suo vero nome. Sul cartello la “D” è illeggibile, quindi, in loco, eravamo più felici di leggere del passo “Peroni”.
Qui incociamo alcuni ciclisti che pedalano inesorabilmente e facciamo una sosta di 5 minuti per bere e mangiare un pezzetto di cioccolato, tanto da tirare il fiato.

Qui dobbiamo decidere se andare verso Cadibona o verso Cimavalle. Propendiamo per la seconda, anche se non più al sole. Rimettiamo la giacca e ci avviamo. Lo sterrato è sempre umido, a tratti fangoso, a causa delle piogge dei giorni precedenti. Attraversiamo una cascina con un contadino intento ad aggiustare il trattore. Incredibilmente si dimostra disponibile e cordiale, indicandoci tutte le strade presenti nei dintorni, compresa la nostra. Dubito fosse ligure..
Dopo 15 minuti di cammino circa arriviamo in un prato spazioso, da cui partono 4 strade, più quella da cui arriviamo. Dobbiamo decidere quale prendere, ma nel frattempo, ci sediamo al sole, e mangiamo.

L’erba è quasi asciutta, il sole caldo e si mangia senza giacca. Sembra quasi primavera, fantastico. In tempi di inverno freddo e Covid, anche solo una boccata di aria scaldata dal sole può cambiare l’umore!
Così non può dire Daniele, che si è visto mangiare il pranzo da uno scaltro Rodrigo (il giovine), che liberatosi del guinzaglio ha approfittato di un attimo di distrazione del primo. Ricordo alcune esclamazioni a riguardo, ma non le ripeterò perchè sono un signore.

E’ ora di ripartire, ma decidiamo di tagliare la discesa e risalita verso Santuario e accorciare l’anello, scegliendo un sentiero che ci farà tornare verso Ciantagalletto. E’ tutta esposta al sole, e sicuramente vogliamo approfittarne!

Bisogna stare un po’ sul pezzo con gli incroci dei sentieri, perchè non sempre sono ben visibili, comunque riusciamo ad azzeccarli quasi tutti, tornando sani e salvi sul maledetto asfalto di Ciantagalletto, per rifarlo al contrario. Peccato che la salita sfiancante iniziale ora sia diventata una discesa spacca-ginocchia. Nel mio caso spacca-polpacci ma io ho delle gambette da fenicottero, quindi non faccio testo. Il giro si conclude al punto di partenza, dove ci separiamo per tornare a casa, a gustarci un po’ di quarantena da Covid.

Il giro fatto non è particolarmente impegnativo, eccetto, forse, la salita fino a località Ciatti. Quella davvero non molla , ma una volta fatta poi si procede bene. Sono 11Km di cammino, che abbiamo fatto in circa 4h, compresa pausa pranzo e qualche breve sosta qua e là per togliere/mettere la giacca, bere, etc..
A chi volesse farla in versione semplificata, consiglio di salire in macchina fino a Ciantagalletto o, ancor più su, fino a Ciatti. Da lì si procede molto tranquillamente e i sentieri a disposizione sono numerosi.

Categorie: Escursioni

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